Wild di Cheryl Strayed

Wild di Cheryl Strayed

Questo articolo è uscito su YouBookers.

 

Wild non è una banale storia di ricerca di sé, né un romanzo con una vaga eco da libro di auto aiuto. Wild è semplicemente la storia di come Cheryl è diventata Cheryl Strayed e di quello che ha dovuto fare perché questo cambiamento avvenisse nel modo più giusto per lei. La scrittrice non insegna nulla al lettore e non vuole nemmeno essere presa a esempio: non ci mette di fronte ad un manifesto, ad un “fate come me per capire chi siete”, e questo è l’aspetto che ho apprezzato di più.

Wild di Cheryl Strayed

La vita di Cheryl Strayed non era stata delle più semplici fin dall’inizio, la sua famiglia non era delle più stabili, ma nonostante tutti gli alti e i bassi, lei, la madre, il compagno della madre, sua sorella maggiore e suo fratello minore erano felici. Finite le superiori Cheryl si iscrive al college, conosce Paul e lo sposa a 19 anni e in quello stesso periodo persino sua mamma decide di iscriversi all’università, per fare quello che da giovane non aveva potuto fare. Studiano insieme, scrivono i saggi per l’università, finché non arriva il giorno in cui alla madre, vegetariana che non fa uso di medicinali, viene diagnosticato un cancro ai polmoni e vengono dati due anni di vita. Dopo poco più di un mese, la mamma di Cheryl muore.

Il dolore per la perdita della figura cardine della propria vita e il lento dissolversi del legame che teneva unita la famiglia distruggono Cheryl: fa naufragare il suo matrimonio tradendo il marito ad ogni occasione, non consegna l’ultimo saggio e quindi non può formalmente laurearsi, si imbarca in una relazione disastrosa con un eroinomane che la trascina con sé nel tunnel della droga, smette di scrivere. Già, perché il sogno di Cheryl era proprio quello di vivere di scrittura, tanto che lavorava come cameriera durante la sera e scriveva durante la giornata, ma anche questo aspetto, l’unico altro punto fermo della sua vita oltre alla madre, crolla. Finché un giorno, mentre è in coda alla cassa di un negozio, non viene attratta dalla copertina di una guida per il Pacific Crest Trail, un sentiero escursionistico che dalla California arriva fino allo stato di Washington. Pur non avendo esperienza come escursionista, l’idea di affrontare un’impresa del genere fa scattare qualcosa in Cheryl. Decide quindi di imbarcarsi in un viaggio in solitaria attraverso il deserto californiano, sulle montagne innevate e lungo un sentiero dove l’unica persona a cui può fare affidamento è se stessa.

Il libro racconta questo viaggio, o meglio, questa camminata che a tratti sembra infinita, alternandola a ricordi della vita della scrittrice antecedenti alla morte della madre, o provenienti proprio da quei mesi di agonia, il tutto senza annoiare mai o risultare stucchevole, anzi, l’effetto dei ricordi di Cheryl è del tutto realistico. L’autrice riesce infatti a catturare i balzi che la nostra mente fa di sua spontanea volontà e riesce ad inserirli perfettamente nella narrazione, dove nulla sembra essere stato inserito in maniera forzata.

La scrittura tiene incollati alle pagine, il modo in cui viene descritto quello che Cheryl prova lungo il cammino rimane a lungo nella mente del lettore, che durante gli stacchi dalla lettura si troverà a riflettere sulle parole lette e a voler proseguire insieme alla scrittrice e arrivare a toccare il Ponte degli Dei insieme a lei.

Lungo il suo cammino, la Strayed legge svariati libri, di cui lascia una lista in fondo al romanzo. E’ un dettaglio che chi ama i libri troverà decisamente interessante, perché la scelta di certi volumi e le motivazioni che dà ce la fanno conoscere più da vicino e ci fanno venire voglia di provare a entrare nel suo mondo attraverso le parole che l’hanno accompagnata. Inoltre, questo dettaglio secondo me si lega alla perfezione con il l’idea del camminare: i frequenti flashback sul suo passato si riflettono su alcuni dei libri che l’autrice porta con sé, come a sottolineare l’atto del camminare, del portarsi sempre dietro pezzi del nostro passato che ci hanno resi chi siamo. A volte il peso del passato è quasi insopportabile, come lo zaino che Cheryl porta sulle spalle, che a inizio viaggio quasi la opprime, tanto da doversi quasi stendere per metterselo, mentre alla fine viene sollevato dalla protagonista quasi senza sforzo, perché il cammino ha finalmente trovato un senso e i conti con il passato e con chi si era sono definitivamente chiusi.

 

 

Wild, Cheryl Strayed

Piemme

Trad.: S. Puggioni

Traduttrice, femminista, lettrice.
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