L'Appartamento di Mario Capello

L’Appartamento di Mario Capello

L’Appartamento di Mario Capello è un romanzo breve (solo 95 pagine) che racconta la storia di Angelo, precario dell’editoria e del suo ritorno alle origini – la provincia torinese – per seguire l’ex-moglie e il figlio Marco. In sole 95 pagine, però, Capello lascia il lettore sorpreso di fronte a quanto possa essere detto (e non detto) in uno spazio così esiguo.

L'Appartamento di Mario Capello

Facevo bozze e revisioni. Per case editrici dal passato glorioso. Ma soprattutto leggevo manoscritti e libri stranieri per potenziali traduzioni. […] Ero un freelance. Un precario mascherato da libero professionista. Non guadagnavo molto, no. Ma per me andava bene. Non tanto perché facessi qualcosa che mi piaceva. Era così, anche se certi giorni, davanti a dei libri estenuanti, così poveri da provocarti un’insofferenza fisica, venivo preso dal rimorso – per me, per le ore sprecate dall’autore a scriverlo e da me a leggerlo, per il mondo. No. Era una faccenda più sottile. Avevo l’impressione, soprattutto, di fare l’unica cosa della quale fossi capace. Ero pagato per leggere, per cercare buone storie.

 

Il ritorno al paese natale e l’abbandono dell’attività di editor e traduttore per quella di agente immobiliare non sono solo un modo per stare più vicino alla famiglia, ma sono anche un brusco ingresso all’età adulta, che Angelo vedeva sempre negli altri, ma non credeva sua, in un certo senso.

 

Lei si trasferì dai suoi, a Cortemaggiore, in un appartamento sopra quello dove era cresciuta. E io? Mi scoprii a invidiarglielo, quell’appartamento piccolo-borghese, con le mattonelle di finto marmo bianco screziato di marrone. […] Le invidiavo la confidenza con i gesti che, fino ad allora, avevamo attribuito agli adulti.

 

E anche se vendere appartamenti ha i suoi parallelismi con il leggere storie, il crearsi abitudini nuove e vecchie insieme, il dover guardare la propria famiglia da lontano e il rendersi conto di aver dovuto abbandonare (un po’ tardi forse, ma proprio perché ci si sentiva tagliati solo per quello) il mondo editoriale danno ad Angelo un’aria che colpisce Ferrero, un signore di settant’anni che vuole comprare casa al figlio, che è in procinto di sposarsi.

 

Non voglio dire altro della storia, perché rischierei di rovinare le sorprese che si celano dietro questo gioiellino. La scrittura di Capello vi prenderà per mano e vi accompagnerà lungo una strada all’apparenza ordinaria, ma che cela innumerevoli domande e riflessioni sul cosa significa diventare “ufficialmente” adulti, rinunciare ai propri sogni, vivere in provincia, ma anche vivere in Italia, aver vissuto la storia d’Italia ed essere sempre, aspetto importantissimo, umani.

 

Fatevi un regalo e leggete questo romanzo. Se io l’ho divorato durante i viaggi all’ora di punta durante lo sciopero della metropolitana, potete leggerlo anche se ci sono quaranta gradi 😉

 

 

[Grazie a Simone Tribuzio di Tunué, che mi ha gentilmente inviato il romanzo]

Traduttrice, femminista, lettrice.
Articolo creato 41

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