La voce del testo di Franca Cavagnoli

Per chi si occupa di traduzione l’ultima settimana di settembre è un tripudio di articoli, post e conferenze su questa pratica magica. Il tutto culmina con il 30, la Giornata Internazionale della Traduzione.

Lasciando in pace San Girolamo, a cui una volta ho osato paragonarmi per spiegare al prete venuto a benedire la casa qual è la differenza fra interprete e traduttore, vorrei approfittare di questa ricorrenza per parlarvi di un libro scritto da una delle più note traduttrici italiane: La voce del testo, di Franca Cavagnoli.

Questo piccolo volume edito Feltrinelli vuole spiegare in modo sintetico “l’arte e il mestiere di tradurre”, come recita appunto il sottotitolo. Perché di arte, e non solo di mestiere, si deve per forza parlare quando si parla di traduzione letteraria.

La mia copia è sgualcita per colpa dei numerosi viaggi in metro in cui mi ha accompagnata.

Suddiviso in tre parti (Leggere, Tradurre e Rivedere), il libro esemplifica già nella propria scaletta quelli che sono i passi fondamentali del lavoro, proprio per sottolineare quanto tradurre un’opera letteraria non si possa ritenere iniziata e finita con la semplice traduzione.

Lavorare su un testo letterario è infatti anche frutto non solo della conoscenza dell’autore in questione, della sua bibliografia e delle tematiche che tratta nei propri libri, ma è anche frutto di un lavoro costante di lettura, ricerca e studio nella lingua di partenza e chiaramente nella lingua di arrivo.

Bisogna anche tenere conto del tipo di testo che si ha di fronte, del lettore-tipo, dello scopo, insomma, della nostra traduzione. Cavagnoli mostra come tutti questi aspetti si intrecciano tramite esempi da classici, romanzi di evasione, libri per l’infanzia. Il lettore potrà quindi trovarsi di fronte a svariate versioni dello stesso passo e potrà seguire i ragionamenti fatti dalla traduttrice, soppesando insieme a lei le scelte traduttive.

Se avete studiato traduzione, le citazioni di alcuni fra i più grandi studiosi vi faranno tornare alla mente i ricordi universitari, se invece non vi siete mai scontrati con concetti come addomesticamento e straniamento, troverete spunti molto interessanti (e una ricca bibliografia) in questo breve ma intenso saggio.

Per quanto mi riguarda, la lettura di questo libro mi ha fatto tornare alla mente certe lezioni di traduzione saggistico-letteraria, in cui a volte ci si soffermava su una frase per tutta la durata della lezione (che nostalgia!). Spesso i non addetti ai lavori non si rendono infatti conto di quanto lavoro possa nascondersi dietro ad una sola frase, per questo libri come La voce del testo possono aiutare a far luce su una figura tanto misteriosa quanto spesso poco considerata o data per scontata nel panorama letterario.

Traduttrice, femminista, lettrice.
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