Vita Activa, editoria femminile indipendente

Per una serie di coincidenze – voli economici, giorni di ferie che dovevo usare, un festival letterario a cui non ero mai stata – mi sono ritrovata per qualche giorno a Trieste. Visto l’affetto che provo per questa città (se non sapete di cosa stia parlando, ma lo dubito se bazzicate da queste parti, qui trovate un post sul mio rapporto con Trieste), sprizzavo gioia da tutti i pori.

L’incontro del festival a cui tenevo di più, complice un libro comprato l’ultima volta che ero stata in città, era quello con una piccola casa editrice gestita da donne, Vita Activa. Ancora prima di conoscere le donne dietro alla casa editrice avevo sentito di avere una qualche affinità elettiva con loro: una casa editrice gestita da donne, attenta alle tematiche di genere e con un occhio di riguardo per autrici e autori da riscoprire? Addirittura di Trieste? Era scritto nelle stelle che le nostre strade dovessero incrociarsi. E infatti, come nelle migliori storie d’amore, due anni fa la loro antologia “Oltre le parole” era in bella vista su un banchetto di una libreria del centro di Trieste, pronto per farsi notare da me. Ricordo di essere stata attratta subito dalla copertina e dal sottotitolo: “scrittrici triestine del primo Novecento”. Non so perché abbia aspettato due anni per leggerlo, ma di nuovo penso fosse un segno del destino se prima di partire da Londra io mi sia trovata di fronte alla mia libreria, valutando quale libro portarmi dietro per il viaggio, e l’istinto mi abbia suggerito di viaggiare con lui.

Fin dalle prime pagine, lette in treno verso l’aeroporto, ho capito di aver fatto la scelta giusta.

Il libro è frutto di oltre un anno di lavoro presso la Casa Internazionale delle Donne di Trieste, di cui Vita Activa è parte integrante. Diverse donne hanno infatti partecipato ad un corso di scrittura creativa e ognuna di loro ha in un certo senso adottato una scrittrice triestina di inizio Novecento, andando a ricercarne opere e testimonianze. Il libro è quindi costituito da un’antologia di testi e da una serie di saggi che ci raccontano le autrici in questione. Questo tipo di approccio molto personale permette alle diverse sezioni di distinguersi per lo stile in cui l’incontro con la scrittrice studiata è raccontato e di coinvolgere il lettore ogni volta in modo diverso. Fra gli aneddoti che hanno contribuito a rendere ogni incontro speciale (c’è chi si è messa in viaggio seguendo gli ultimi spostamenti della propria scrittrice, chi ha ricevuto in dono degli indumenti appartenuti alla propria, chi ha onorato la memoria di un nome ad Auschwitz) e lo stile di ogni contributo, leggere questa antologia diventa come ascoltare una persona fidata che ti racconta una bellissima storia.

Ho apprezzato moltissimo anche le innumerevoli fonti bibliografiche, a dimostrazione del fatto che queste scrittrici del primo Novecento (e chissà quante altre che non conosco) facevano parte del mondo intellettuale italiano a pieni diritti, tanto anche da suscitare l’invidia di un tale Ettore Schmitz, che faticava invece a inserirsi.

Ci sarebbe quindi da fare un discorso più ampio sul canone e sul perché le donne ne siano state in gran parte escluse, sul perché quando si parla di scrittrici si tiri in ballo l’aggettivo femminile di fianco alla parola scrittura, mentre quando si tratta di uomini è scrittura, punto. Ma penso anche che leggendo “Oltre le parole”, a partire dall’introduzione di Gabriella Musetti, che appunto fa riferimento anche a quanto citato sul canone, la voglia di andare alla riscoperta di queste e altre scrittrici sarà fortissima e forse vi troverete come me in giro per la vostra città a cercare nomi come Willy Dias fra i volumi impolverati di un mercatino.

Dal canto mio, oltre ai gioiellini trovati al mercatino, ho spulciato il catalogo di Vita Activa e ho passato il mio ultimo giorno a Trieste a decidere accuratamente cosa avrei acquistato per proseguire nella mia conoscenza di questa casa editrice. Alla fine ho optato per una biografia, un volume il cui tema centrale è raccontare una donna e, cosa che non sorprenderà nessuno, una guida sentimentale di Trieste.

 

Traduttrice, femminista, lettrice.
Articolo creato 41

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: