Copertina Via Ripetta 155 di Clara Sereni

#Stregathon 1: Via Ripetta 155 di Clara Sereni

Ammetto la mia ignoranza: ho cominciato a leggere Via Ripetta 155 senza sapere chi fosse l’autrice. Avevo scelto il titolo fra i 26 candidati allo Strega perché la trama mi ispirava e avevo quindi pensato di cominciare il mio #Stregathon con questo libro. Non è stata una scelta molto saggia.

Copertina Via Ripetta 155 di Clara Sereni

Partiamo dalle basi: Clara Sereni è figlia di Emilio Sereni (parlamentare e ministro, esponente del PCI, intellettuale, giornalista, poliglotta) e considera Xenia Silberberg al pari di una madre, essendo la sua madre biologica morta a poco tempo dalla sua nascita. Fino al momento in cui la incontriamo in questo romanzo, la Sereni ha vissuto a Roma nella casa paterna con le sorellastre minori. Nel 1968 però, quando appunto comincia la vicenda, l’autrice va a vivere da sola nella via Ripetta del titolo, in un piccolo appartamento al quarto piano di una palazzina senza ascensore situata in pieno centro e al tempo stesso appartata.
Come in una sorta di calendario scolastico, dove ogni anno ricorrono determinati avvenimenti (dal capodanno alla mostra del cinema di Venezia) la Sereni ci accompagna dal 1968 al 1977, gli anni appunto in cui risiede in via Ripetta. Questi anni però, oltre ad essere importanti per la scrittrice, sono anni delicati della storia italiana ed essendo la Sereni attiva a livello politico e culturale mi sarei aspettata riflessioni più profonde. Ci si trova invece ad essere più altro esposti ad un elenco di nomi, la cui personalità non viene indagata più di tanto.

Il romanzo, più che un memoir atto a far entrare il lettore non solo nella vita, ma anche nella storia politica di quel periodo, altro non è che un libro che probabilmente l’autrice aveva bisogno di scrivere per se stessa, per fare i conti con il proprio passato e forse imprimere nero su bianco certi avvenimenti della propria vita.
A fine lettura non mi sono sentita arricchita o anche solo più informata su un periodo storico che mio malgrado non conosco a fondo (e qui si potrebbe aprire una parentesi sul sistema scolastico italiano, ma non è la sede giusta per farlo) e mi chiedo quale potesse essere il destinatario dell’opera. Forse, l’autrice stessa e pochi altri a lei vicini.

 

Via Ripetta 155, Giunti 2015, 208 pagine

Traduttrice, femminista, lettrice.
Articolo creato 41

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